iTunes Match è l’innovativo sistema creato da Apple per i suoi utenti che permette di ascoltare tutta la musica che si vuole, anche se fisicamente i brani non sono presenti sul dispositivo, le uniche due richieste sono un abbonamento e una connessione ad internet per ascoltare in ‘streaming’ i brani musicali. Il costo dell’abbonamento è di circa 25 dollari all’anno, non di più.
Ma a chi vanno i guadagni dell’abbonamento che Apple fa sottoscrivere? I dati raccolti da Jeff Price di TuneCore sono interessanti e mostrano che il 30 per cento della sottoscrizione degli abbonamenti va ad Apple, mentre il resto viene diviso tra le varie case discografiche ed artisti, andiamo a vedere in dettaglio come funziona.
L’88 per cento, tolta la parte che va ad Apple , va alle case discografiche, il restante 12 per cento viene dato agli artisti. Per determinare quanto deve andare all’artista e quanto alla casa discografica, la società di Cupertino fa un conteggio e assegna una percentuale in base a quante volte questa canzone viene ascoltata su iTunes Match

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Tutti i dirigenti dell’industria musicale si dicono soddisfatti di questa modalità, così gli artisti vengono pagati anche per la musica, che in un certo senso , è ‘piratata’. iTunes Match è in grado di funzionare anche con brani che non sono stati acquistati tramite iTunes, di conseguenza si presuppone che la maggior parte siano stati scaricati, illegalmente, da internet.
La differenza tra iTunes Match, Spotify e Pandora sono che, nel primo gli utenti pagano Apple per ascoltare brani di cui già sono in possesso, nel secondo caso, i clienti pagano per ascoltare brani che sono presenti sui server.